(Scrivo poco su questo blog, ultimamente. Me lo hanno rimproverato in tanti. E’ che il blog richiede un tempo mentale che non ho sempre, in questi giorni. Ma stasera mi è venuta voglia di scrivere).
Oggi tutti di corsa a riprendere la notizia del NYT sul fatto che il Bulli chiuda davvero. Strano proprio, mi son detto: ho partecipato alla conferenza stampa di Madrid Fusion, ho avuto la fortuna di fare una prima colazione a due con Ferran solo dieci giorni fa e nulla di questo è trapelato. Lettura di mail di Ferran con Bob Noto solo qualche ora fa e si parla delle prenotazioni di quest’anno. E neanche a lui -uno dei suoi migliori amici- dice nulla..? Ma come sarà possibile..???
E infatti vado a dare un’occhiata ai siti di El Mundo e La Vanguardia e trovo una smentita secca di Adrià. Che attribuisce il malinteso ad una “confusione dialettica senza mala fede”. Ma si sa, il New York Times è il New York Times, e se lo dice lui non c’è bisogno di verifiche…
Però dare una letta ai giornali spagnoli stavolta torna utile. E poi staremo a vedere cosa succede davvero.
Leggendo questo post in effetti viene qualche dubbio. Mi auguro proprio che non chiuda definitivamente!
E se fosse tutto – anche questo “malinteso” (davvero involontario?) – collegato all’accanimento dei poteri forti contro la cucina d’avanguardia?
Negli ultimi tre anni c’è stato un calo dei consumi dei prodotti alimentari industriali. E un incremento di popolarità – anche se non necessariamente di clienti – dell’alta cucina.
La popolarità dell’alta cucina – molecolare o non – comporta un calo dei consumi dei prodotti alimentari di basso livello (è provato). Ecco il motivo dell’accanimento contro l’alta cucina. E l’attacco non poteva che riguardare l’ala avanguardista, quella più facile da demolire a livello di opinione pubblica.
Giovanni Lagnese
Bò, chissà staremo a vedere cosa succederà…
mmmmmhhhh….
un pò come Morgan a Sanremo http://www.chow.com/blog/2010/02/el-bulli-to-be-a-culinary-academy/