C’ero gia stato ma è sempre una meraviglia: è Patrimonio, la piccola denominazione vinicola della Haute-Corse che prende il nome dall’omonimo paesino vicino St. Florent. Le vigne, di nielluccio e malvasia corsa (altrimenti nota come vermentino) si inerpicano tra il mare e le montagne su terreni calcarei. La prima volta avevo conosciuto Antoine Arena, ormai famosissimo viticoltore “alternativo” e il Domaine Leccia, mentre questa volta la splendida famiglia di Dominique Gentile. E ho avuto modo di bere due vecchie annate (bianco 1994 e rosso 1996) della cuvée migliore, dai caratteri impressionanti e -al mio palato- originalissimi. Il tutto tra il Desert des Agriates e le montagne del Capicorsu. Incredibile.
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Slow Wine Day 7 marzo
Un giro di boa. E’ quello a cui siamo arrivati, a cinque mesi dall’uscita della prima edizione della guida vini di Slow Food e a poco più di sei dalla prossima edizione. Un giro che vogliamo festeggiare a Roma con un grande evento. Insieme ad Antonello Colonna, che ci ospita in casa sua nella bellissima cornice del Palazzo delle Esposizioni abbiamo organizzato per lunedì 7 marzo una giornata speciale, piena di persone e di assaggi. Un vero Slow Wine Day.
La mattina presenteremo alla stampa la guida e soprattutto ragioneremo sulle novità previste per il prossimo anno. Sarà l’occasione per fare il punto insieme e condividere opinioni e progetti. Sarà anche l’occasione per raccontare della nuova release dell’App per Iphone, disponibile dal 10 marzo in versione “free” con la navigazione limitata alle sole schede dei “Vini quotidiani”(bottiglie che costano fino a 10 euro in enoteca) ma che comunque mantiene tutti i tools di base come realizzare i preferiti, consultare le mappe, condividere cantine e vini su facebook e visualizzare la lista di tutte le cantine. La versione a pagamento è invece completa di tutti i vini e le schede di dettaglio e sarà in vendita, tramite in-app purchase, a 5,99euro.
Dalle 16 in poi più di sessanta produttori (in buona parte cantine chiocciolate) proporranno in degustazione alcuni dei loro migliori vini.
Lessona
No, proprio non mi metterò a scrivere di vino. Mi limito a berlo come mi capita spesso con gli amici che ne sanno decisamente più di me. Ma ieri sera ho bevuto una bottiglia (l’ennesima) di Lessona dell’azienda Sella, annata 1990 (in questo caso la prima, per me) e ho capito che in quel bicchiere ci potrei annegare. Spesso mi confronto e mi scontro con i nebbiolo più complessi e non riesco sempre (lo confesso: mia debolezza) a comprenderli. Questo invece mi calza come un guanto, e riuscirei a berne alcune autocisterne. Per usare (anche se non ne sono granché capace) il linguaggio di alcuni colleghi lo trovo scattante, fine, originalissimo nei profumi, vibrante in bocca e particolarmente godibile a tavola.
Insomma, due parole per il Lessona volevo proprio spenderle….